Il sito web Arte per strada Torino nasce allo scopo di creare un portale unico in cui dare risalto al primo censimento completo delle opere d’arte pubblica esistenti a Torino e cintura.
Il sito ha raccolto inoltre pubblicazioni, documenti e altri siti web inerenti il tema dell’arte pubblica.
Arte per strada Torino è presente anche su Instagram
IL PROGETTO
Arte per strada Torino è il primo censimento completo in una città italiana di tutte le opere di arte pubblica, ciascuna schedata e fotografata, periodicamente aggiornato per dare risalto sul sito web e su Instagram a dipinti, sculture, installazioni, ecc. negli spazi pubblici a Torino e cintura.
Arte per strada Torino lavora in stretta sinergia con i portali Arte Urbana a Torino sul Geoportale della Città di Torino, Geografie metropolitane di Urban Lab, e MAD del Comune di Collegno, oltre che con MAU Museo Arte Urbana, le associazioni Monkeys Evolutions e Il Cerchio e le Gocce, diversi artisti e molte decine di persone che forniscono notizie, informazioni, immagini fondamentali per il progetto.
Abbiamo censito tutte le opere di arte pubblica realizzate nell’area torinese da metà Novecento a oggi.
Abbiamo scelto di escludere le opere che si trovano in luoghi non liberamente e gratuitamente accessibili al pubblico, quelle visibili solo in particolari momenti (ad esempio per qualche mese o di notte, come le saracinesche dipinte), quelle che sono parte integrante di un progetto architettonico (come i decori sugli edifici liberty o le statue su tombe monumentali), e interventi grafici senza particolari velleità “artistiche”, come banali tag sui muri.
Per censire le opere di arte pubblica abbiamo consultato repertori esistenti di opere, condotto sistematiche ricognizioni sul campo — ripetute nel tempo in tutti i quartieri e comuni della cintura torinese — portando avanti un continuo confronto con le associazioni di artisti e con gli uffici delle amministrazioni locali che promuovono l’arte pubblica.
Pur con tutta l’attenzione e la cura, è probabile che qualche opera ci sfugga, anche perché il patrimonio di arte pubblica — tra nuove realizzazioni e cancellazioni — è per sua natura estremamente “instabile”. Perciò grazie a chi vorrà segnalarci opere nuove o scomparse, così come eventuali errori presenti sul sito di Arte per strada Torino.
Come gruppo di ricerca di Arte per strada Torino abbiamo prodotto in questi anni diverse analisi e riflessioni sull’arte pubblica (torinese e non solo), che abbiamo raccolto nella pagina Approfondimenti.
L’ARTE PUBBLICA
Il termine non si riferisce alla proprietà (non privata) delle opere, ma al fatto che si tratta di dipinti, sculture e installazioni artistiche presenti in spazi pubblici (vie e piazze), cioè fuori da musei e pinacoteche. Nella storia, l’arte pubblica spesso è servita a celebrare il potere istituzionale, politico, religioso, economico, Poi, dalla seconda metà del 900, è diventata anche un modo per coinvolgere i cittadini, dar voce ad istanze e fasce sociali marginali, inserendo le opere nel “tessuto vivo” dei quartieri; non a caso, oggi a Torino due terzi delle opere si trovano nelle periferie e nei comuni della cintura metropolitana.
Dagli anni 90 il capoluogo piemontese si caratterizza sempre più come “città dell’arte contemporanea”, con eventi come Artissima o Paratissima, diversi musei (GAM, Castello di Rivoli, Pinacoteca Agnelli e altri), ma sempre più anche grazie alla sua crescente collezione di opere d’arte negli spazi pubblici: Arte per strada Torino ha censito oltre 1400 opere e il loro numero è in continuo aumento.
Le maggiori concentrazioni di opere di arte pubblica si trovano nella borgata Campidoglio, grazie al MAU Museo d’Arte Urbana, e a Parco Dora. Nel complesso, Arte per strada Torino ha censito le opere di 91 diversi collettivi artistici e 395 artisti singoli (per il 20% donne): i due principali gruppi, autori di decine di opere e di jam wall, sono Monkeys Evolution e il Cerchio e le Gocce; tra gli artisti singoli spiccano per numero di interventi Ugo Nespolo, Mrfijodor, Karim Cherif, Corn79, Wat, Zeta, Rodolfo Marasciuolo, Millo, Vito Navolio, Xel, Dise, Massimo Ghiotti, Nice and the Fox.
La gran parte delle opere censite da Arte per strada Torino è costituita da pitture murali (singole o multiple affiancate), ma non sono poche anche le installazioni, le sculture e i pannelli. Abbiamo anche provato a classificare le opere per stile: prevalgono quelle fumettistiche (cioè con tratti caricaturali) e quelle astratte (forme geometriche e stilizzate); circa un quinto delle opere ha viceversa uno stile realistico, le restanti sono opere di writing (scritte artistiche, geometriche).
Le opere di taglio figurativo sono circa il 60% del totale e rappresentano soprattutto persone (in 476 opere), animali (324: soprattutto mammiferi selvatici, uccelli e animali domestici), quindi paesaggi/scorci (131), vegetali (81), oggetti vari (80). Gli esseri umani raffigurati sono in prevalenza maschi, giovani e di etnia bianca (anche se non mancano riferimenti alla crescente multietnicità urbana, con persone dai tratti africani, arabi, orientali).
Un terzo circa di tutte le opere censite lancia precisi “messaggi”, in prevalenza di valorizzazione di spazi urbani e del territorio locale (in genere il quartiere); seguono pace, solidarietà, ambiente, cultura e altri temi.
Una settantina di opere sono dedicate a personaggi famosi, in particolare della politica, del mondo di fiabe e fumetti, della letteratura, religiosi, ecc. In questo modo, l’arte pubblica svolge anche una funzione “integrativa” rispetto alla toponomastica, grazie all’impatto emozionale decisamente superiore della raffigurazione grafica (rispetto a quello di una semplice targa stradale) nel celebrare o commemorare un personaggio; insomma, una sorta di toponomastica “aumentata”.
È ovvio che le singole opere possono piacere o meno a seconda di chi le osserva. Però è indubbio, nel complesso, l’effetto di riqualificazione svolto dall’arte pubblica; anche perché la gran parte delle opere vengono realizzate su spazi urbani prima di solito squallidi e degradati (muri scrostati, pareti cieche di edifici, ecc.). Se le opere di piccole dimensioni appaiono spesso come dei “rammendi” urbani, sono quelle di grandi dimensioni a produrre probabilmente i maggiori effetti percettivi sull’ambiente urbano.
A Torino, negli anni scorsi, diverse centinaia di opere d’arte pubblica sono scomparse (rimosse, cancellate, ecc.; si veda la pagina Opere scomparse in questo sito). A volte dipende dai materiali usati, non sempre durevoli, a volte dal fatto che non è possibile intervenire per restaurare tutte le oltre 1.000 opere esistenti (tant’è che è in corso un dibattito tra gli esperti sui criteri per scegliere sia le opere da privilegiare sia il tipo di restauro: conservativo o, almeno parzialmente, trasformativo), a volte per la tradizione stessa di un'arte pubblica concepita volutamente come “effimera” e non destinata a durare.