Il sito web Arte per strada Torino nasce allo scopo di creare un portale unico in cui dare risalto al primo censimento completo delle opere d’arte pubblica (dipinti, sculture, installazioni, ecc.) esistenti a Torino e cintura. Intende inoltre raccogliere e dare risalto a pubblicazioni, documenti, altri siti web inerenti il tema dell’arte pubblica.
Arte per strada Torino è presente anche su Instagram.

Il sito lavora in stretta sinergia con i portali Arte Urbana a Torino (sul Geoportale della Città di Torino), Geografie metropolitane (di Urban Lab) e MAD di Collegno.
Le fonti utilizzate per censire le opere sono state: repertori esistenti di opere di arte pubblica a Torino, sistematiche ricognizioni sul campo nei diversi quartieri e comuni della cintura torinese, confronti con il Comune di Torino e con le associazioni artistiche MAU, Monkeys Evolution, Il Cerchio e le Gocce.
I criteri selettivi delle opere sono stati definiti in modo da escludere dal censimento opere:
— in luoghi non liberamente e gratuitamente accessibili al pubblico;
— parte integrante di un edificio (come i decori sugli edifici liberty);
— non particolarmente “artistiche” e prive di una chiara ricerca estetica;
— visibili solo in particolari momenti (come Luci d’Artista, solo da novembre a gennaio, o i dipinti su saracinesche, visibili solo a negozi chiusi).

Il periodo considerato è quello dagli anni ’90 del XX secolo ad oggi, in quanto stagione di grande diffusione dell’arte pubblica nell’area torinese.
Pur con le sopra citate attenzioni metodologiche, è probabile che sia sfuggita qualche opera, anche perché il patrimonio di arte pubblica – tra nuove realizzazioni e cancellazioni – è per sua natura estremamente “instabile”. Saremo grati a chi potrà segnalarci omissioni ed errori presenti sul sito Arte per strada Torino.
Le fotografie sul sito riguardano tutte le singole opere censite, nel caso delle opere collettive (come le numerose “murate” su cui intervengono vari artisti) in genere sono state scattate solo alcune fotografie a titolo di esempio del tipo di opere lì presenti.
Si prevede un aggiornamento annuale del censimento e, dunque, delle opere presenti su questo sito web.

Il concetto di arte pubblica non si riferisce alla proprietà (non privata) delle opere e dei manufatti artistici, bensì al fatto che si tratti di dipinti, sculture e installazioni artistiche presenti in spazi pubblici (vie e piazze), cioè fuori da musei e pinacoteche.
L’arte pubblica ha una storia antichissima, spesso con la funzione di dare lustro, prestigio sociale, legittimazione a un potere istituzionale, a un credo religioso, a un’identità territoriale.
A metà del ‘900 si diffonde la volontà di creare forme artistiche non più dedicate alle élites, ma in grado di coinvolgere le fasce sociali più marginali. Il termine “arte pubblica” viene coniato proprio in quel contesto, per definire un modo nuovo di presentare e di fruire l’arte, inserendo le opere nel tessuto sociale vivo della città, spesso attraverso processi partecipativi in cui gli artisti si confrontano direttamente coi cittadini, rafforzandone identità e senso di appartenenza alla comunità.

Da fine ‘900 l’arte pubblica registra una tendenza a una progressiva istituzionalizzazione: lo spontaneismo autogestito dei murales si incanala crescentemente in progetti ideati o sostenuti da istituzioni pubbliche o private, la street art, da “reato” antagonista, sempre più spesso entra a far parte di programmi di riqualificazione urbana concordati con le autorità.
In parallelo, il patrimonio di arte pubblica diventa spesso un fattore competitivo, giocando un ruolo nel migliorare la percezione degli ambienti urbani e, quindi, risultando in molte città un elemento di attrattività, ad esempio per i turisti.

Nelle politiche per rilanciare la città messe in atto a Torino nell’ultimo quarto di secolo, l’arte pubblica gioca un ruolo importante, sia trasformando alcuni paesaggi urbani – cercando, in particolare, di dar loro una nuova identità – sia contribuendo a rafforzare l’immagine di “città dell’arte contemporanea”, basata anche su eventi come Artissima e Paratissima, oltre che su diversi musei artistici (GAM, Castello di Rivoli, ecc.).
Non solo l’arte pubblica è andata crescendo enormemente a Torino, ma le opere si sono diffuse sempre più dal centro verso le periferie: così, se fino agli anni ’70 del secolo scorso due terzi delle opere erano concentrate in centro, oggi oltre due terzi sorgono nelle periferie e nella cintura.

La maggiore concentrazione di opere di arte pubblica si registra nella borgata Campidoglio, grazie alla quasi trentennale attività del MAU – Museo d’Arte Urbana, che ha coinvolto oltre un centinaio di artisti.
Altri importanti progetti sono quelli a regia comunale (come Murarte, Pic Turin ecc), in collaborazione con diverse associazioni artistiche.
Alcune collezioni di opere diffuse sul territorio cittadino sono state affidate a un unico artista, come nel caso dei pannelli vetrati tematici di Ugo Nespolo nelle stazioni della metropolitana o delle pareti cieche dipinte da Millo nel quartiere Barriera di Milano.